Il mercato del vino nel Medio Oriente sta crescendo rapidamente. Secondo un rapporto di Wine Intelligence, il consumo di vino nella regione è aumentato del 27% tra il 2014 e il 2018. Ciò è dovuto principalmente all’aumento del reddito e al cambiamento delle abitudini di consumo.
Il mercato del vino nel Medio Oriente è dominato dai paesi del Golfo Persico, in particolare Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Tuttavia, ci sono anche mercati emergenti come il Libano e la Giordania, che stanno guadagnando popolarità tra i consumatori di vino.
Per quanto riguarda i tipi di vino preferiti, si tende ad apprezzare i vini rossi, ma il mercato dimostra di apprezzare sempre di più i vini bianchi e rosati. Spazio c’è sicuramente anche per i vini senza alcool date le peculiarità culturali e religiose.
Tuttavia, il mercato del vino nel Medio Oriente presenta ancora alcune sfide.
Ad esempio, molti paesi della regione hanno leggi rigide sull’alcol e la vendita di vino può essere limitata. Inoltre, ci sono alcune restrizioni culturali e religiose che possono influenzare il consumo di vino.
La tassazione sui prodotti alimentari è del 5% dazio + 5% VAT, invece per le bevande alcoliche: 50% dazio doganale (+ 30% di accise nell’Emirato di Dubai e Abu Dhabi) +5% VAT.
Entrare in questo momento nel mercato è strategico, infatti, a Dubai la merce importata nelle Free Trade Zone per riesportazione non è soggetta a dazi doganali, e per il 2023 sono state annullate le accise (prima il 30%).
Nonostante le sfide, il mercato del vino nel Medio Oriente offre molte opportunità per i produttori di vino.
Il grande afflusso di turisti e la capacità di spesa sono importanti fattori che fanno prevedere un trend in rialzo delle vendite, ci sono ampi spazi per i vini premium e di fascia alta, specialmente nei paesi del Golfo Persico, e per i vini biologici e sostenibili, in linea con la crescente attenzione per la sostenibilità ambientale nella regione.